REMADA A SECONDA 2018

La Remada a seconda nasce anni fa con l’intento di valorizzare il territorio e un approccio ecologico ai canali: la manifestazione, organizzata dall’Associazione Remada a Seconda, si divide tradizionalmente in due giornate, l’ultimo weekend del mese di maggio.

Il sabato è riservato al tratto da Padova a Battaglia Terme e vi partecipano in prevalenza le imbarcazioni tipiche della tradizione veneta, la domenica si riparte da Battaglia alla volta di Pontelongo con la variopinta partecipazione di imbarcazioni di ogni tipo, generalmente create appositamente dando fondo alla fantasia.

Nel 2018, su richiesta del Circolo, la manifestazione ha avuto una particolarità in più: la tratta del sabato (con partenza anziché da Padova, da Mezzavia) è diventata l’occasione per festeggiare la neo rinata squadra di Basket di Battaglia Terme, che aveva vinto il campionato provinciale di prima divisione.

Dalla nostra pagina facebook:

Oggi vi vogliamo raccontare una bella storia, anzi, una favola … gialloblù.

Una favola a cui noi del Circolo Remiero “El Bisato” abbiamo deciso di rendere onore a modo nostro, come scoprirete se avrete la pazienza di leggere fino in fondo…

C’era una volta a Battaglia Terme una realtà sportiva che è stata per anni legata a doppio filo al Circolo Remiero.
Chi bazzica a Battaglia avrà già capito a cosa ci riferiamo, ovvero la locale squadra di basket, di cui è stato per decenni anima e Presidente colui che sarebbe stato contemporaneamente anche Presidente del nostro Circolo Remiero: il ‘nostro’ Egidio Vettore, che ci ha lasciato quasi un anno fa…

Ora, dovete sapere che, seppur piccolo, il paesello di Battaglia sin dagli anni ’60 (e precisamente dal 1966) ha sempre avuto una sua tradizione cestistica di tutto rispetto, arrivando anche a giocare in serie importanti, come la C2.
Purtroppo, però, nell’estate del 2017, venuto meno lo sponsor e non essendoci alla vista possibilità di trovarne un altro, giocatori e allenatore allora in carica sono migrati in blocco verso altri lidi: chiusa la società, persa la squadra, Battaglia si è ritrovata per la prima volta dopo anni a non avere più una ‘sua’ squadra di basket…

Ma…
Questa è una favola, no?
E quindi cos’è successo, vi chiederete?
E’ successo che un gruppo di pazzi – o un #manipolodieroi, se preferite – ha deciso che non poteva finire così.
Ha deciso che, così come loro, quando erano ragazzini, erano stati accolti dal mondo del basket battagliense, ai ragazzini di oggi e di domani non poteva essere tolta questa opportunità…
Ha deciso che il paese non poteva restare, per la prima volta dopo decenni, senza una squadra di basket…
Ha deciso che il basket a Battaglia doveva continuare!

L’impresa era ardua: bisognava rifondare una società dal nulla, trovare degli sponsor, recuperare giocatori e tutto questo in una manciata di giorni, per potersi iscrivere per tempo, ai primi di settembre, al campionato provinciale.
E così tra fine luglio e agosto è stato un delirio, tra riunioni a casa dello ‘zio’ Renato Nanti per capire come si poteva fare, riunioni con lo storico gruppo dirigente – Paolo Zaramella e Stefania Colzera – per organizzare il progetto, telefonate e whatsapp da un capo all’altro dell’Italia (intanto si era anche partiti per le ferie…) per mettere il tutto a punto!

E’ stata un’estate febbrile ed emozionante, costellata da dubbi e incertezze, come è normale che sia alla vigilia delle grandi imprese.

Ma ecco che il miracolo iniziava a compiersi: i giocatori poco a poco arrivavano, e non solo vecchie glorie e habituè, ma anche giovani provenienti da altre realtà che a Battaglia non avevano mai calpestato il parquet.
Insomma, la squadra prendeva corpo, arrivando a un roster di tutto rispetto (ben 22 giocatori!).
E questo nonostante questi pazzi avessero tutto da perdere:
alcuni avevano ormai appeso le scarpette al chiodo da tempo, altri avevano continuato a giocare in altre squadre dove avrebbero comunque avuto un posto garantito… e poi creare e gestire dal nulla una nuova società non era cosa semplice per chi, fino a quel momento, si era limitato a fare il giocatore: l’impegno richiesto, anche in termini di tempo e complicazioni varie, non era più semplicemente come prima quello di presentarsi puntuale ad allenamenti e partite e conciliare il tutto con lavoro e famiglia – perché intanto molti avevano anche messo su famiglia – appariva difficile.
Ma, soprattutto, se anche si era riusciti a organizzare tanto e a risolvere i vari problemi burocratici che si erano via via presentati, uno, quello più spinoso, era rimasto irrisolto: mancava lo sponsor!
E così i nostri, determinati a non darsi per vinti, decidono addirittura di autofinanziarsi, ‘tassandosi’ a testa di una quota di 300-400 euro per costituire la nuova società e iscriversi al campionato!
Nasceva così il nuovo “Battaglia Terme Basket”, squadra autogestita dai giocatori!

E inizia il campionato… e la #favolagialloblu prende sempre più corpo!
Perché dovete sapere che questa squadra di pazzi inizia a vincere: partita dopo partita, le vince tutte e si arriva alla fine del girone di andata con la squadra non solo prima in classifica ma capolista imbattuta!!!
Inizia il girone di ritorno e la storia si ripete: un’unica sconfitta, che rende ancora più perfetto il campionato perfetto della #favolagialloblu:
Probabilmente è stata la partita con più pubblico dell’intero campionato, e chi c’era si ricorderà senz’altro la bellezza e, lasciatecelo dire, la grandezza di quella partita mozzafiato, in cui il risultato è rimasto incerto fino agli ultimi secondi.
Ma soprattutto è stato perfetto il modo in cui questi ragazzi hanno reagito alla loro unica sconfitta: senza malumori, senza recriminazioni, ma brindando alla #sconfittadicuisiamoorgogliosi esattamente come si è brindato alle vittorie.
Perché quello che ormai era chiaro è che non solo era nata una squadra, ma – soprattutto – che era nato un gruppo, solido e coeso.
Un meraviglioso gruppo in cui tutti hanno dato, senza risparmiarsi, quanto possibile e oltre.
E questo contro tutti i pronostici: allenati da quello che fino a qualche anno fa era in campo con loro a giocare, alla sua prima esperienza come allenatore di una squadra di senior, con parecchie leve ormai arrugginite per l’assenza da anni dal parquet, con sì un ristrettissimo nocciolo di giocatori che aveva continuato a giocare insieme anche negli ultimi anni, ma anche con nuove leve da dover inserire nel modo giusto nel contesto della squadra… e non è facile, credeteci, che tante volte abbiamo visto questi innesti fallire e squadre che giocavano spaccate a metà, se non addirittura in gruppetti più piccoli, con la palla che gira sempre e immancabilmente a favore dei soliti tre-quattro, come se il resto della squadra non esistesse.
E invece a Battaglia tutti hanno giocato, tutti sono andati a canestro: cambiava il quintetto in campo e cambiava il gioco, quello che non cambiava era il fatto che la palla girava a favore di ciascuno e che a ciascuno si poteva presentare l’occasione di fare canestro. Mentre dalla panchina il supporto non mancava mai, anche da parte di chi magari finiva per giocare solo una manciata di minuti a partita.
Quello che non cambiava era insomma che non si era creata una squadra, come tante altre, al servizio dei due-tre giocatori più promettenti, ma era nato un gruppo di giocatori tutti – indistintamente – al servizio della Squadra.

Il risultato di questa alchimia perfetta?
Vittoria del campionato con due giornate di anticipo, complimenti dal Presidente della locale Federazione Italiana Pallacanestro e, ciliegina sulla torta, Oscar del Basket Padovano al coach Gianluca Bertin come miglior allenatore di una squadra maschile (e scusate se è poco… nelle altre categorie i riconoscimenti sono tutti andati a campionati ben più blasonati della prima divisione).
Ma soprattutto: è nata una ‘banda di fratelli’.
Che ha saputo affrontare come tale anche il momento più nero e doloroso di questo campionato, quando, dopo Egidio, è mancato anche un altro amico, un altro fratello, un altro pezzo della storia del basket battagliense: Andrea Gamberoni.
Le nostre parole non potranno mai restituire veramente quello che è stato: solo chi l’ha vissuta dal di dentro può sapere… e allora, consentiteci di essere retorici fino in fondo e citare il Poeta: “Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. […] noi pochi. Noi felici, pochi. Noi banda di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello”.

E noi del Bisato?
Come anticipato, noi – nel ricordo di Egidio – siamo orgogliosi di poter rendere onore, a modo nostro, a questa ‘banda di fratelli’ per il coraggio e l’abnegazione con cui hanno impedito che morisse un pezzo della storia di tutti noi:
Sabato 26 maggio, in occasione della Remada a Seconda, porteremo la Squadra in trionfo a bordo delle nostre caorline!!!
Sarà senz’altro uno spettacolo magnifico da vedere…

E invitiamo tutti coloro che si troveranno lungo il percorso della Remada – da Mezzavia a Battaglia – a non perdere l’occasione di unirsi a noi nel festeggiare questi ragazzi: che siate anche voi in barca o lungo l’argine durante il nostro passaggio o in paese sul canale al nostro arrivo, fate sentire loro il vostro affetto e il vostro calore!!!!

A sabato!

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